San Sebastiano. La Porta del Tempo

All’interno delle sale di Porta San Sebastiano il visitatore attraverserà tre momenti di storia. Si partirà dal 415, nella Roma Imperiale già violata dai Visigoti con il poeta tardo-latino Claudio Rutilio Namaziano un patrizio pagano che decide di tornare nella nativa Gallia. Fuggendo dalle rovine di una città, ma ancor più da quelle di una civiltà, compone un diario del suo viaggio “De Reditu Suo”, Il Ritorno. Nella sua opera canta la grandezza della civiltà romana, ma guardandola con sguardo intriso di commozione, presago di un tramonto incombente.
Nel passaggio attraverso la storia ci si troverà poi nel 1943 con la tragica storia di Ettore Muti – uno dei massimi gerarchi fascisti, già Segretario di partito che nella notte tra il 23 e il 24 agosto viene ucciso nella pineta di Fregene. Una morte avvenuta in circostanze mai chiarite che crea un’ombra di giallo su una figura già sopra le righe e controversa. Ettore Muti proprio a Porta San Sebastiano aveva sistemato una sua “residenza”, arredata da uno dei più grandi architetti del novecento Luigi Moretti.
Si arriverà infine ai nostri giorni con i moderni graffiti che uno dei più interessanti giovani writer romani, KARM, disegnerà davanti al pubblico rievocando quelli fatti nel corso dei secoli alla base di Porta S.Sebastiano; alcuni riconducibili al passaggio dei Pellegrini, altri in ricordo di battaglie, molti certamente non ufficiali, ma che documentano la vita quotidiana che intorno alla porta si è svolta nei secoli.
L’evento il giorno 3 si aprirà con un incontro conferenza con l’urbanista Paolo Berdini "Dalle porte della città degli uomini al regno dei consumi" che analizza il disinvolto passaggio culturale del significato di Porta: dal luogo di difesa delle città al nome del più grande Centro Commerciale d’Europa.